Migliore Poltrona Sacco Designer
Poltrona Sacco Designer - Migliore Poltrona Sacco Designer - Soycafenyc
Migliore Poltrona Sacco Designer - La storia di giuseppe raimondi (fiume 1941 - linosa 1997) si intreccia con quella di varie agenzie di arredamento e luci italiane e straniere, da gufram a bontempi, a molteni, fino ai giapponesi marubeni. Il contenuto testuale è una specialità dell'attività di raimondi nella durata tra il 1966 e il 1970, quando è il direttore artistico di gufram, un'impresa in cui organizza la produzione in modo rivoluzionario, firmando numerosi gadget e coinvolgendo artisti e architetti nel miglioramento del prodotto. L'articolo intende, attraverso la valutazione dell'attività del disegnatore-artista della moda, evidenziare le sue specificità: l'informazione di intensità delle proprietà tecniche ed espressive delle nuove sostanze e il miglior interesse per i problemi della produzione.
Nel 1972 è diventata espositrice al moma nella grande mela e successivamente in numerosi musei internazionali che l'hanno ricoperta nella loro intramontabile serie di opere d'arte moderne o implementate. Oltre al moma, al musée des arts décoratifs di parigi, al victoria & albert museum di londra, al layout museum della triennale di milano.
Debolezze francamente non sono riuscita a trovarne alcuna, dopo un mese intero di esami: bisogna dire che dobbiamo "prendere l'autoassicurazione" con l'oggetto, sperimentando diverse posizioni per trovare quelle che possono essere più sicure per noi.
Il prodotto che ho acquisito è il modello massiccio, con dimensioni di circa 70 cm di diametro in posizione verticale e centoventi cm x 80 cm in un ruolo orizzontale. La poltrona è leggera e senza problemi trasportabile, quindi puoi spostarla a piacimento, anche all'aperto.
Giuseppe raimondi è stato un architetto e sarta, energico nella disciplina della produzione, arredamento e design aziendale fino al 1997, anno della sua prematura scomparsa [1]. Il suo percorso di layout è suddiviso in compiti per varie organizzazioni italiane e straniere, mobili e mobili, illuminazione, luoghi di lavoro, tessuti, ceramica e plastica.
Quando ho iniziato a lavorare a torino 20 anni fa all'interno della regione dell'arredamento non ci sono stati centri di produzione a cui fare riferimento. Quasi tutto doveva essere inventato nel caso volessi realizzare un progetto: ero un designer di moda che diventò un pubblicitario e un ragazzo di marketing o un ingegnere del prodotto, un art director o un consulente. Quindi, per necessità, è cambiato ciò che è cambiato per finire in modo coerente nel mio modo di operare: offrire all'impresa non più solo un prodotto, ma anche la filosofia del prodotto, con la capacità di saper collaborare ad un fase multidisciplinare con i responsabili di settori precisi. Dipingo quasi continuamente per i desideri spostati: cerco di riconoscere ciò che è già stato fatto in quelle vicinanze, se c'è ancora un potenziale espressivo libero. In alcuni casi si tratta di chilometri di avere il coraggio di abbandonare le strade a loro agio rintracciate utilizzando i maestri del design estremamente buoni, ma ormai già troppo solcati dalle innumerevoli versioni del soggetto e attraverso le imitazioni che osservano un prodotto di successo. [...] In questo look per una nuova fotografia utilizziamo anche i rinnovamenti espressivi dell'arte, o della moda, della totalità che crea nuovi comportamenti sociali. Occasionalmente è in grado di essere nuovi materiali o tecnologia progressiva che forniscono spunti di progettazione, tuttavia l'istinto di un modo speciale di utilizzo di un tessuto storico può anche essere sufficiente (garis, 1987, 228).